Casa mia, 22 Febbraio 2009
A due giorni di distanza, forse ho capito. Primo: Franceschini è un democristiano da cui comprerei un’'auto usata, e non sono davvero molti. Secondo: le primarie non si potevano proprio fare. Lo dice D'Alema: ci sono le elezioni e si devono decidere le candidature.
Far le primarie significa buttare all'’aria il castello di carte pazientemente costruito. E se le primarie penalizzassero l'apparato dando voce a coloro che hanno già un lavoro e vivono la politica come divertimento? Troppo rischio, se campi solo di politica una casellina la devi sempre occupare, altrimenti chi ti paga il 27?
Per cui la fusione è molto, molto fredda. Storpiando la canzone: c’'è chi era diesse, c’'è chi era diccì, e tutti e due ora stanno col piddì. Astenersi perditempo.

[conrad]

1 commenti:

  1. Anonimo ha detto...

    Questa è l'analisi più veritiera che io abbia letto in questi giorni.

    Sotto coltri di parole, di appelli, di sospiri, di abbracci, di analisi dei tempi che mancano, degli iscritti che non ci sono, del partito da portare con serenità alle elezioni, della necessaria preparazione, ecc. ecc. quella la te esposta è la vera motivazione.

    ogni tanto fa piacere trovare qualcuno che la scriva ...  

per contattarci basta scrivere a ilprimocerchio [at] gmail.com

 

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